Belinda e il mostro by Cristina De Stefano

Belinda e il mostro by Cristina De Stefano

autore:Cristina De Stefano [Stefano, Cristina De]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2023-11-20T23:00:00+00:00


«Ho conosciuto Pound, che dopo un folle sciopero della fame per divergenze familiari a Brinnenburg, vive ora qui a Roma, presso un incredibile Colonnello, ex massone, ex fascista, ex spia nel Medio Oriente, ora igienista e letteratoide. Pound, calato di 20 chili e del tutto disidratato, è una larva stupenda dagli occhi di diamante. Parla, ma non si afferrano le parole. Del resto non importa. Può tacere per ore, come un marabout – e riempire di sé uno spazio enorme».

I primi anni Sessanta segnano il distacco di Elémire Zolla dall’ambiente letterario romano. La lunga malattia non è forse estranea a questo cambiamento. Così come la vicinanza di Cristina Campo, che lo accompagna, e talvolta lo guida, su quello che sarà il suo cammino una volta abbandonata l’impostazione neoilluminista: la fondazione della cultura nella metafisica. In quei primi anni di vita accanto a Cristina, la sua visione si allarga, il suo pensiero si approfondisce. Ripudia Adorno per rivolgersi ai maestri tradizionali del Novecento: Simone Weil, Eliot, Guénon, e i mistici pagani e cristiani, di cui prepara per Garzanti un’ampia antologia, che vedrà la luce nel 1963. In Volgarità e dolore, del 1961, prende dichiaratamente le distanze dalla modernità e dai suoi falsi miti. «È un libro che sarà martirizzato – e credo che meriti questa grazia, per molti versi» afferma Cristina.

«Fu un tradimento clamoroso per la società letteraria ufficiale: il giovane di maggior talento della nuova generazione ripudiava i padri coscritti» racconta un critico. Lo stesso Zolla più tardi ha ricordato la reazione della cultura italiana alla sua antologia dei mistici, a quella che lui ha definito la sua [114] «violazione del voto di laicità»: «Tutto il mondo della cultura “che conta” mi si rivoltò contro ... Divenni l’“uomo nero”, quello che fa paura ai bambini». Dopo Volgarità e dolore, appaiono Storia del fantasticare e Le potenze dell’anima – un libro, quest’ultimo, in cui risuonano le tematiche più care a Cristina Campo: le fiabe, l’idea perduta di destino, il culto dei morti. È difficile capire cosa si trasmetta da lei a lui, e cosa nell’altro senso. Si nutrono, in quegli anni, delle stesse letture.



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